U scozie, come chiamato nell’area della bassa murgia pugliese, è uno dei modelli di variante della scottish, danza di coppia appartenente alla famiglia delle danze figurate.
Lo scottish nasce in Germania tra il 1830 e il 1840 nei salotti aristocratici per poi estendersi alla classe borghese e contadina.
La danza si è poi diffusa in Francia e in tutte le regioni d’Italia in cui ad oggi si osservano tantissime varianti che prendono il nome a seconda del dialetto della zona interessata (scioltis, sotice, sciottë, scozjë, scots, scozjië, tre passi, quattë passë e tanti altri).
Per eseguire questa danza di coppia, nella variante della Bassa Murgia, si fanno quattro passi a destra, quattro a sinistra, due a destra, due a sinistra e giravolta.
Tutto il repertorio musicale ad essa correlato si articola in genere in due parti melodiche di 16 battute ciascuna, lasciando spazio a varianti semplificate fino ad arrivare a esecuzioni più semplici da 8 battute che si ripetono.
Il successo della danza e la sua rapida diffusione è probabilmente dovuto alla sua natura di ballo legato, permettendo stretta connessione tra i danzatori e figurato, ovvero composto da una precisa sequenza di passi variabili.
Bibliografia
- AA. VV., Dizionario enciclopedico Universale della Musica – Il lessico, Torino, UTET, vol. II, p. 101 e vol. IV, p. 256.
- GALA Giuseppe Michele, Uno scotis col fazzoletto in Sicilia, in “Choreola”, n. 5, anno II, 1992, primavera, pp. 39-40, Edizioni Taranta, Firenze
Sitografia